Proviamo a movimentare un pò la pagina...
Vista la continua diaspora di dasaesi che continuano a lasciare il paese in cerca di lavoro, principalmente, per recarsi nelle città o nelle zone più produttive d'italia;
come pensate che il nostro paese possa essere tra una decina d'anni?
Io, per essere sincero, se conclusi gli studi avessi la possibilità di lavorare a Dasà o in calabria in generale ci tornerei di volata, anche se mi affascina l'idea di andare all'estero. Sfortunatamente penso che Dasà nel frattempo sarà diventato un paese di quattro anime (tipo limpidi per capirci, ma senza nulla togliere alla gente che lì vive e che,comunque, è più compatta di noi dasaesi!), ma come dice il vecchio proverbio "Non c'è un'altro posto come casa" e quindi farei volentieri ritorno a casa.
Dite la vostra...
sabato 21 aprile 2007
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9 commenti:
Sono anch'io, in un certo senso, un "dasavuatu" emigrato anche se mi sento fortunato almeno per due motivi:perchè non sono partito con la valigia di cartone e perchè mi sono fermato a soli trenta chilometri di distanza. Questo mi ha consentito di mantenere i contatti con il nostro paese, dove torno almeno una volta alla settimana. Ebbene,non posso negare che ogni volta provo tanta amarezza nel vedere (soprattutto d'inverno) strade deserte, case chiuse e perfino "la piazza" desolatamente deserta. Io che (pur non essendo vecchio ) ho qualche anno più di voi non posso non ricordare com'era Dasà non nel.. secolo scorso, ma fino a 15-20 anni fa per non parlare degli anni della mia infanzia quando le "rughe" erano brulicanti di "cotrari" , di donne e di uomini seduti davanti agli usci a chiacchierare dopo una dura giornata di lavoro nei campi. E poi tanti e tanti altri ricordi che affollano la mia mente e che basterebbero per scrivere un libro (un giorno chissà che non decida di scriverlo...). Oggi la situazione è molto diversa: non c'è più nessuno e quei pochi rimasti "su spartuti cuamu i panni i Cristu",in mille fazioni. Una volta c'era la Chiesa che univa ma oggi anche questa Istituzione (senza entrare nel merito delle "colpe") è fonte di discordia. Ora ci sono le elezioni comunali, tradizionale campo di battaglie aspre, senza esclusione di colpi,causa di ulteriori ferite difficili,poi, da rimarginare. E allora,se si vuole iniziare a dare una svolta ("un'inversione di rotta", come ho già auspicato nello sport) cominciamo a dare prova di civiltà e di rispetto reciproco: confrontatevi (e confrontiamoci ) in maniera leale e poi tutti a rimboccarci le maniche (in tutti i sensi, se necessario anche prendendo una pala per bonificare una delle tante discariche abusive...) per cercare di salvare un paese (il NOSTRO paese) che agonizza e che, altrimenti, è destinato a morire in tempi brevi, anche prima dei dieci anni ipotizzati da Cristian. Scusatemi se vi ho annoiato. Un caro saluto a tutti, in particolare ai dasavuati lontani, tra cui ho il piacere di ricordare tanti vecchi amici, parenti e compagni di scuola. Alla prossima enzo farina
Condivido tutto quello che scrive il dott. Enzo Farina.
Io che sono di una generazione in mezzo: tra mio fratello Cristian ed Enzo Farina ho visto e vissuto i cambiamenti, io ero uno di quelli che non 15/20 anni fa ma 25 anni fa era n'te rughi chi jocava....
O palluni, e giocatori (figurine panini) e pallini, cu u circu, cu i carruazzi, ecc ecc.
avevamo campi di calcio improvvisati e disseminati per il
paese, facevamo girare l'economia basata sul commercio di palloni (super tele, santos e il non plus ultra il mitico tango) perchè disturbavamo alcuni vecchietti che ogni tanto il pallone ce lo bucavano, facevamo lavorare i vetrai quando rompevamo le finetre con qualche pallonata. Per comprare le figurine andavamo a piedi ad acquaro perchè si favoleggiava che " u tabacchino ava i bustini di giocatori....." e spesso tornavamo a mani vuote perchè erano già finite o perchè non c'erano mai state e poi buscavamo dalle mamme perchè eravamo andati ad acquaro.
Questi sono i ricordi di una infanzia dove la tv fortunatamente non era per niente protagonista e la playstation e il computer non esistevano. Ora se i cotrari non giocano più per strada la responsabilità ce l'hanno i genitori perchè li tengono chiusi in casa, troppo protetti, ma da quali pericoli? A Dasà che pericoli ci sono per i bambini che giocano per strada? Io credo che sia importante far cresecere i bambini insieme agli altri bambini non isolarli, solo così non si alimentano le divisioni e l'egoismo.
L'unica divisione che conoscevamo noi era tra "vasciulani e susulani"
terreno di scontro era un qualunque campo di calcio l'unica arma era un pallone e la sfida quelle partite interminabili che finivano 51 a 49 o 29 a 30 si vinceva sempre di poco, nonostante la voglia di vincere e nonostante ci impegnavamo allo sfinimento. Però non ci riuscivamo a superare di molto l'avversario, forse perchè incosciamente sapevamo di essere UGUALI.
Miku
Caro Enzo (mi scusi se non uso i titolo di DR.purtroppo ho vissuto e ancora lo faccio in una nazione dove i titoli specialmente tra amici si lasciano a casa )
purtroppo "COSA SARA'di DASA'e' un dibattito che mi piacerebe rispondere ma purtroppo ci vuole un po di tempo ma l'ho faro.
Tengo in mente specialmente (fortunato perche'mi son fermato a soli trenta chilometridi distanza.)
mi sembra che adesso sono solo 28.
Siccome come tu sai sul forum ce come tema EMIGRAZIONE intento scrivere sul questo soggetto un po a lungo.Ci tengo perche'se anche1%
dei dasaesi che ci stando pensare a emigrare nei contorni(50KM)ci pensano sulla mia logica non lasciarebero dasa' or acquaro
a presto
Domenico Scaturchio
Caro Domenico, intanto non è il caso che ti scusi per il "Dott." perchè io sono stato sempre per tutti enzo farina (rigorosamente in caratteri minuscoli) ed ho tenuto a ribadirlo anche agli utenti del forum Altomesima. Il medico lo faccio altrove, quando indosso il camice e mi carico sulle spalle il peso delle altrui sofferenze, cercando, in qualche modo, di alleviarle. Per quanto riguarda l'emigrazione, per me non è stata una scelta trasferirmi a Vibo ma un'esigenza di lavoro legata ai turni ed alla reperibilità notturna. Ho viaggiato,in verità, per oltre 10 anni ma alla fine ho dovuto gettare la spugna ed avvicinarmi al posto di lavoro. Ecco, anche la mia esperienza personale testimonia lo stato di emarginazione in cui la nostra terra è relegata da sempre: 30 (o 28, come tu dici) Km al centro-nord non sono nulla, con le strade che si ritrovano, ma la nostra Dasà-Vibo non è una strada, è al massimo una mulattiera (male) asfaltata dove, se provi a premere sull'acceleratore rischi di romperti l'osso del collo... A presto enzo farina
Caro Enzo ,
grazie della risposta,la conosco bene la tua situazione non mi riferivo a te .ma comunque abbiamo incominciato ha trovare la risposta per il "cosa sara' di Dasa'?"
Il problema non e facile ha risolvarlo finche’ non ci sara' eletto un Piccolo benevole dittatore nella provincia di VV.Come io ho notato I paesi come Dasa',gerocarne ,Arena e anche acquaro ,Fuori Del Presidete Bruni ,non sono rapresentati quindi non cianno a nessuno sulla amministrazione reggionale che spinge per ottenere fondi per i paesi.
In quasi tutte le nazioni nel mondo che ioson stato sia per lavoro sia per vacanze ,negli ultimi10-15 anni ,hanno incominciato a ritenere la popolazione dei piccoli Paesi .
(1)collegamenti stadale
(2)telecomucazione(Internet)
(palestre,campi da gioco ed altre facilita per giovani e anziani.
(3) spostamento di uffici governative
Qesti piu altre cose.
Questo pero' non si puo chiedere finche' DASA', ARENA ,ACQUARO e limpidi si uniscono con una voce sola cioe Formare un comune Solo,
Ogni pese rapresentato da tre consiglieri +4 eletti (sindaci)che faranno 15 mesi ciascuno.
L'operaio puo viaggiare e ritornare al paese la sera per godersi l'aria fresca e la passegiata con gli amici .
Riferendomi al dittatore e’ il fatto che solo un dittatore puor solvere i problemi perche’ non ha opposizione .La democrazia funzione solo quando la maggioranza e’cmposta solo di massimo due partiti. Piu di questi non e piu democrazia perche’ per stare i n potere si sommettono sulle richieste dei partiti con pochi sedie ,allora non fanno piu quello che la maggioranza vuole .
Spero che hai intuito il mio scritto (purtroppo cio un po di problema ad esprimere per istritto quello che intendo.come son sicuro che e’ stato letta la tua risposta,
.Saluti alla prossima volta
Domenico Scaturchio
PS Ho viaggiato tanto in giro la Calabria e ritornando a Dasa’ cioe nella provincia VV ero sempre arrabiato.
Alla prossima volta debbo ottenere un programma WORD in italiano cosi mi aiutera’ .
Ciao Domenico Scaturchio.
Già leggere la parola dittatore mi fa venire la pelle d'oca.
Non sono d'accordo.
Forse non ho capito a fondo cosa volevi dire perchè mi si è annebbiata la vista appena ho letto dittatore.
In Italia abbiamo già avuto Mussolini ed è bastato.
Basta con queste idee sull'uomo forte e decisionista.
Nella nostra terra non ci vuole un dittatore, ci vuole soltanto impegno e onestà nel cercare di fare le cose.
FARE e non parlare, ci vogliono persone che pensano che se stiamo bene tutti è meglio per tutti.
Ora l'idea della maggior parte delle persone è questa:
Fora du culu mio a cu' pijia pijia....
Oppure: jio stajiu bbuanu e mi n'da futtu i l'atri.
Spero che così capisci meglio quello che voglio dire.
Un dittatore benevolo non può esistere. Non potrebbe nascere nella situazione economica sociale e culturale attuale. per cui meglio neanche evocarlo un dittatore.
A presto, Domenico Greco.
Caro Domenico Greco
FARE e non parlare, ci vogliono persone che pensano che se stiamo bene tutti è meglio per tutti.
Le parole che te hai scritto sono esattemente le fraze che io uso tutti igiorni e ho usato sempre durante i miei vari soggiorni in Dasa’ cioe 3 anni negliultimi 7.
Io lo so che la parola Dittatore fa male e’ da noia a tanti ingluso me stesso .
Purtroppo da quanto ho capito io le nstre zone (Calabria)non sviluppera’ mai al potenziale intero finche’ la popolazione e i (governanti)Raccumandati cambiano
Utilizando con prove quello che te e io crediamo.
Ti lascio con copia di quel che ho scritto sul forum emigrazione.
Saluti apresto
Domenico scaturchio.
Caro Acquaro,
(1) Perche’ tanta gente è costretta ad emigrare....perchè?
La mia opinione osservando la situazione da 12000 km a sud est di Dasa’.
Negli anni 60-2007 il 90% dei giovani ha studiato e ottenuto diplomi e laure.
Questo è stato un bene, pero’ non tutto il 90% ha potuto ottenere impieghi nelle nostre zone, che e’ successo? i piu bravi hanno ottenuto qualche impiego al nord, tanti son partiti al nord e hanno dovuto fare dei lavori qualsiasi; cioè con le braccia.
Al nord l’hanno fatto ma nelle nostre zone no. Come io professore vado a raccogliere ulive o aiutare il padre artigiano? no io passeggio tanto le mille lire me li danno oggi sono Euro 50 minimo.
Quindi abbiamo noi stessi creato questa situazione perche’ anche i figli che non volevano studiare l’abbiamo spinti verso la laurea. Un carpentiere, idralico, elettricista, operaio e u Zappaturi son tutte laure ma siccome nelle nostre zone ci vergogniamo sta ancora oggi succedendo il fenomino dell’emigrazione.
(2) I sindacalisti si son venduti per 33soldi come giuda.
Nel senso che si son compromessi ai datori di lavoro quindi l’operaio è rimasto preso dal sedere, e’ solo buono quando i sindacalisti per prendere più potere or diventare onorevole tinculo chiama ai sui per protestare.
Anche adesso negli ultimi dieci anni con lo sviluppo di vibo le buste paghe son diminuite. La media busta paga al mese E’ DI EURO 600.
Per l’impiegato è di euro 1150.
Come si puo vivere? quelli che hanno scelto di emigrare dai piccoli paesi verso vibo non so come ce la fanno pagando l’affitto che in media è euro 300 al mese.
Quelli che son rimasti nei paesi almeno tutti non pagano l’affitto, ma dici tu ci sono le spese dei viaggi? e se invece di viaggiare con una macchina ognuno, si viaggiasse con una macchina ad uso comitiva.
(3) Tanti purtroppo vorrebero fare qualcosa ma non possono (il solito problema che ancora oggi continua)
Per stasera finiso
Continuero
Saluti Domenico
Dominic
inpossibile che non ce nessuno interessato a discutere su questo tema che sembre che tutti parlano dietro le quinte ma nessuno si fa sentire
saluti
Domenico Scaturchio
domenico, ma di dove sei?
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