venerdì 25 gennaio 2008

W Benedetto decimosesto.... Italiauno!!!!

Tutto si evolve, anche le dittature, alcune cose però rimangono
immutate e immutabili.

Il fascismo in Italia non può più tornare, però la dittatura televisiva,
quella che ti rende solo libero di scegliere quale prodotto comprare,
quella esiste e presto tornerà più che mai in voga.
Anche questa volta un Papa e la chiesa aiutano l'avvento di una forma
di dittatura.
Anche questa volta uomini piccoli aiutano il ritorno dell'uomo forte.

Grazie a: De Gregorio, Turigliatto, Mastella, Dini, Fisichella.

Siamo sulla buona strada. A noi elettori cosa rimane da fare?
Niente farci illudere dalle promesse di Berlusconi e dei piccoli
politici locali che ci promesttono un posto di lavoro.
Intanto coliamo a picco, sotto i colpi della disoccupazione,
della depressione, dei rifiuti tossici, dell'inquinamento,
dei derivati e dei mutui sub-prime.
Però l'importante è che il Papa parli alla Sapienza e che
Miss Mastella e Miss Dini possano essere libere di fare
ciò che vogliono.
Poi non è importante se a Vibo si muore di malsanità o per
un alluvione, se a Torino si muore arsi vivi, se a Ravenna si
muore soffocati, se in tutta Italia si muore di tumore.
Ah dimenticavo la colpa di tutto naturalmente è dei Rumeni.
Loro si che sono un problema....

Life is now!
Just do it!
Italiauno!!!!

17 commenti:

Cristiiianeeehhh!!! ha detto...

Riuscirò, un giorno, ad affrancarmi da questi patimenti...
L'idea dell'espatrio si fa strada ancora una volta, sarà il lichtenstein o l'estremo nord? Oppure una bella invasione al contrario della romania... anche se poi verrò chiamato alle urne come italiano all'estero!

Ancora una volta grazie a questa sinistra a cui piace farsi e farci del male!

miku ha detto...

Ehmm come dire.....

Usiamo le parole nel giusto modo.
Stavolta sono i moderati i killer.

Moderato = persona che discute, che cerca il compromesso, che non impone le proprie idee.
Mi viene da ridere!

Il mio rammarico è che questo governo i cosiddetti moderati li ha accontentati più di una volta.
E non è servito a nulla.

Io sono estremista, e sono un peccatore coerente. Però sono Cristiano ed una persona civile.

Credo in quello che ha detto Gesù:
non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te.
Rispetto il principio della legge e del diritto, per cui so che i miei diritti finiscono dove iniziano i diritti degli altri.

Non sempre ci riesco ma ci provo.
Però non vado a lavarmi la coscienza con una confessione.
Ci penso agli errori che faccio, non li dimentico dopo 3 Ave Maria.

miku ha detto...

Ecco cosa mi scrive un caro amico che per sua fortuna vive a Vienna.
Quando si parla di fuga di cervelli dall'Italia.......

Caro Domenico,

anch'io sono deluso e amareggiato ma in fondo c'era da aspettarselo. Conclusa la fase del risanamento era chiaro che il centro della coalizione non volesse fare cose troppo di sinistra (vedi Dini), che secondo me almeno in parte sarebbero venute. Io, appena ho letto che Mastella veniva indagato giá ho pensato che il governo fosse arrivato alla fine perchè pensandoci bene se adesso torna il berlusca il clemente se la fa franca. Per aumentare la tua delusione posso porre le seguenti questioni:
- perchè ci si candita con gente come dini e mastella?
- perchè anche stavolta non si è fatta una nuova legge sulle tv? che era molto più necessaria della nuova legge elettorale?

Io sono arrivato alla conclusione che se alle scorse elezioni vinceva lui, forse sarebbe stato meglio. In fondo è chiaro che con i vari dini, mastella, ect non si potranno mai fare cose di sinistra, perchè loro seguono solo interessi personalistici e in fondo non hanno nessun programma politico. Quelli della sinistra radicale saranno pure troppo fissati e certe volte anche io penso che si dovrebbero dare una calmata. Però la differenza è che loro hanno un programma su cui si può discutere e ci si può accordare e se si fa qualche cosa di sinistra (cosa del tutto legittima, perchè in fondo rappresentano un terzo della coalizione) si potrebbe andare tranquillamente avanti. Allora io da parte del pd non capisco che se uno della sinistra non vota su una certa cosa si da addosso a tutta la sinistra, però se dini o mastella mettono il veto non dice niente nessuno. Ed è da tenere conto che dini o mastella più o meno sono il partito (dato le misere percentuali di voti che hanno) e di solito pongono il veto su questioni economiche in cui loro sono d'accordo con la destra.
Concludendo, in fondo il berlusca noi lo vogliamo (in generale naturalmente). Secondo me l'italiano vorrebbe essere come lui. Secondo me nel cervello dell'italiano esiste più o meno questo pensiero: se lui non rispetta le regole non lo devo fare neanche io, allora anche io forse un giorno potrò diventare come lui, se sono furbo abbastanza anche io potrò farcela.

Adesso chiudo altrimenti mi viene la tristezza, però vorrei dire un'ultima cosa su Prodi. Tu lo sai che io su molte cose che lui fa non sono d'accordo, perchè per i miei gusti è un pò troppo di centro, però lui ha anche in questo caso dimostrato di essere un grande. Ha portato la crisi in parlamento e ha fatto capire agli altri (quasi tutti, compreso napolitano, in questo caso un pò deludente) che le istituzioni contano ancora qualcosa. Inoltre è uno dei pochi politici che quello cha fa, lo fa perchè ci crede e pensa sia giusto vada fatto e non perchè persegue altri interessi.
Purtroppo passerà molto tempo prima di riavere in italia un primo ministro di questa statura. Neanche a sinistra obbiettivamente ne vedo uno.

E adesso si salvi chi può.

Un saluto.

Anonimo ha detto...

L'editore del Nobel cileno ha dovuto fare un comunicato
la "bufala" gira da anni sul web, Mastella ci è caduto
"Non è di Neruda quella poesia
e lui non avrebbe gradito la citazione"
di FULVIO TOTARO

ROMA - Non è di Pablo Neruda la poesia che Clemente Mastella ha letto ieri al Senato. Stefano Passigli, presidente della Passigli editori, che pubblica in Italia le opere del Nobel cileno, ha dovuto fare un comunicato. "Chi conosce la sua poesia - spiega Passigli - si accorge all'istante che quei versi banali e vagamente new-age non possono certo essere opera di uno dei più grandi poeti del Novecento".

"Meglio così: non credo che Pablo Neruda, che ha speso la vita per grandi ideali politici, sarebbe stato lusingato dal sentir citare una poesia davvero sua dalla voce di Clemente Mastella".

Analoga smentita è arrivata dalla Fondazione Pablo Neruda: "Quella poesia non è sua".

"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine", diceva ieri il senatore dell'Udeur, ma non sapeva di essere caduto in una bufala che gira da anni su internet. Il testo della poesia è di Martha Medeiros, giornalista e scrittrice brasiliana nata nel 1961. Da anni passa come una catena di sant'Antonio dalle caselle di posta elettronica ai blog: una ricerca su Google produce quasi cinquantamila risultati per le parole Neruda e "muore lentamente", ma solo pochissimi siti segnalano l'errore: il 10 gennaio 2007, più di un anno fa, Lorenzo Masetti lo scriveva sul suo blog; un altro blog sul sito internet del Pais lo ha scritto l'8 luglio 2007.

Poche segnalazioni rispetto ai tantissimi siti che avevano diffuso questa "ode alla vita", come una poesia di Neruda, ma la lettura di Mastella ha svelato l'errore.

(25 gennaio 2008)
fonte repubblica.it

Cristiiianeeehhh!!! ha detto...

magra consolazione!

Anonimo ha detto...

Magra consolazione?...personalmente è una "grassa" disperazione!
Sapere di essere nelle mani di questi disonorevoli, provoca in me disgusto e rabbia.
Destra o Sinistra, Berlusconi o Prodi/Veltroni,......la musica non cambia di molto!
Avrei preferito vivere nel film "Matrix"! Almeno avrei potuto sperare nell'arrivo di un salvatore.
Per questa Italia c'è forse qualche speranza? Forse!
L'8 settembre 2007 è successo qualcosa di straordinario: il V-Day ha dato voce a chi, come me, vuole essere partecipe di un progetto che riguarda il nostro futuro. Non importa se l'attuale classe politica riuscirà a renderlo vano! L'importante è aver acquistato consapevolezza nei propri mezzi. Il V-Day del prossimo 25 aprile e le liste civiche, proposte da Beppe Grillo, saranno un'occasione per cambiare rotta e ribellarsi a questo sistema.

Giuseppe

Anonimo ha detto...

Un bambino domanda al padre: "papà cos'è la politica?"

Il padre risponde:

-io porto a casa i soldi perciò sono il CAPITALISMO
-tua madre gestisce il denaro quindi è il GOVERNO
-il nonno controlla che tutto sia regolare quindi è il SINDACATO
-la nostra cameriera è la CLASSE OPERAIA

-tutti noi ci preoccupiamo che tu stia bene, quindi tu sei il POPOLO e il tuo fratellino più piccolo che porta ancora il pannolone è il FUTURO

Hai capito figlio mio?

Il bambino gli risponde che deve dormirci su una notte e pensarci un pò...
nella notte il bambino viene svegliato dal fratellino che si è cagato nel pannolone, dato che non sa cosa fare va nella stanza dei suoi genitori, ma trova solo sua madre che dorme profondamente...e non riesce a svegliarla.

Poi passa nella stanza della cameriera e la vede mentre suo padre se la spassa con lei e il nonno sbircia dalla finestrella...NESSUNO però si accorge che lui sta guardando...

Perciò il bambino decide di tornare a dormire...

IL mattino dopo il padre chiede al bambino se ha capito in poche parole cosa è la politica...

Il bambino risponde al padre: SI CHE HO CAPITO!!

Il CAPITALISMO se ne approfitta della CLASSE OPERAIA

Il SINDACATO sta a guardare

Il GOVERNO dorme....

Il POPOLO viene ignorato

E il FUTURO.... E NELLA MERDA!!!!!


questa è la politica...papà

Cristiiianeeehhh!!! ha detto...

MIKU BASTA BARZELLETTI!
Non era già abbastanza vedere Antonio Albanese svestire i panni di Cetto (il politico calabrese) che amareggiato e quasi in lacrime chiedeva a Fazio cosa fosse servito il suo impersonare un essere così immondo?

E poi oggi non ci avevo pensato più di tanto... che tristezza!

Comunque bisogna andare avanti, certo in questo momento io non saprei proprio a chi dare fiducia, già da tempo dico che sono tutti gli uguali. Anzi, ogni tanto ne viene fuori qualcuno "mano uguale" degli altri che modifica leggermente il modus operandi. Secondo me quello "meno uguale" stavolta è stato Prodi: Ha avuto le palle di andare fino in fondo passando per il voto del Senato! C'è a chi non piace, ma di sicuro non si può negare che è colato a picco con un certo stile...

Il problema è che mò chi resta?

Spero che prima o poi biancaneve si stufi dei nani... e li faccia fuori!
A buon intenditor...

miku ha detto...

"Non emetteremo mai una legge o un provvedimento che possa ridurre anche di un briciolo la liberta' dei cittadini e quella sulle intercettazioni sara' la prima legge che approveremo". Lo ha detto Silvio Berlusconi, parlando dal Palapartenope, dove partecipa alla seconda convention internazionale "Italiani nel mondo". "Le intercettazioni - ha spiegato - saranno consentite solo per terrorismo, mafia e camorra". Per chi dovesse ordinare intercettazioni al di fuori di questa categoria, Berlusconi propone "cinque anni di prigione per chi le ordina, cinque per chi le esegue e due milioni di multa per chi le usa".


La n'drangheta l'ha dimenticata o l'ha lasciata fuori volutamente visto che è l'organizzazione criminale più potente d'Italia ed è quella che gestisce il traffico di cocaina?

Italiani nel mondo per chi non lo sapesse è la baracca messa su da De Gregorio, eletto in Campania nella lista di Di pietro e subito passato con il centro destra.
De Gregorio ha fondato il movimento italiani nel mondo per giustificare un finanziamento ricevuto da Forza Italia.
In pratica Berlusconi si è comprato De Gregorio. Poi con le attricette si doveva comprare un altro senatore, adesso promettendo una legge che modifica la giustizia si è comprato Mastella e Dini.

Turigliatto l'ha pagato qualcuno o è l'unico idealista che non si è fatto comprare?

W l'economia di mercato (quello dei voti).

Anonimo ha detto...

Ci hanno ignorato con questa legge elettorale, dimenticando completamente il risultato del precedente referendum!
Ci stanno "drogando" con questa informazione faziosa e subdola!
Ci vogliono imbavagliare con il DDL Levi-Prodi!
Se riformeranno la Giustizia, sarà la fine. Non ci saranno più limiti agli "inciuci", all'immoralità ed ai soprusi.
La prima repubblica non è mai finita! La farsa è al secondo atto con l'innesto di alcuni nuovi attori.
Sempre più poveri, sempre più derisi all'estero e sempre più manipolati. Ci sarà un limite al peggio?

Giuseppe

Cristiiianeeehhh!!! ha detto...

Devo essere sincero:
Il DDL sul "registro degli operatori di Comunicazione" l'avevo perso...
Per quanto riguarda la legge elettorale dico solo che se anche chi l'ha firmata l'ha definita "porcellum" un motivo ci sarà! E come me la pensa anche il presidente della camera come ha detto ieri a "che tempo che fa"!
L'informazione faziosa e subdola c'è sempre stata, e credo che purtroppo ci sarà sempre, il caro vecchio "panino" nei tg è tipico farlo da decenni ormai.
Per i pochi che non sanno cosa sia il "panino", proverò a spiegarlo in modo semplice: è il costume di aprire i servizi di cronaca politica con una dichiarazione fatta da un soggetto della maggioranza, seguito da uno della minoranza e chiudere dinuovo con uno di maggioranza.
E' un modo per lasciare una traccia maggiore nella memoria a breve termine degli ascoltatori! Un metodo di manipolazione subliminale...

Che ci possiamo fare? Saremo sempre costretti a sottostare a questi raggiri e saremo sempre messi alla berlina in Europa e nel Mondo. Far cambiare idea alla gente è qualcosa praticamente irrealizzabile.
Chiudo con una mia solita caduta nel pessimismo:
NON C'E' LIMITE AL PEGGIO!!! almeno se non c'è la volontà di cambiare il trend...

miku ha detto...

Il modo per cambiare le cose esiste. tutti noi dovremmo partire dal quotidiano, non dovremmo accettare compromessi. Dovremmo avere il coraggio di denunciare i raccomandati anche se sono nostri amici o parenti, dovremmo avere il coraggio di pretendere ciò che ci spetta invece di essere rassegnati e senza essere pessimisti. Io vivo a Bologna e so cosa significa vivere in una città dove la gente pretende che vengano rispettate le regole da tutti. Dal semplice cittadino al politico, certo controllare i politici fino in fondo non è semplice come pretendere che sull'autobus non si salga dalla porta da dove si deve solo scendere, però fino a quando saremo abituati a chiudere non uno ma tutti e due gli occhi e prontissimi al perdono solo quando si tratta di noi stessi o di persone a noi vicine e capaci di condannare solo il diverso e lo straniero, le cose non cambieranno.

Per parlare di Beppe Grillo, l'8 settembre in piazza a Bologna io c'ero e ho visto con i miei occhi la piazza stracolma di gente, aggiungo una cosa, però, anche Beppe Grillo è stato furbo a scegliere Bologna perchè sapeva che la risposta della piazza sarebbe stata buona. Perchè sapeva che Bologna è una città che pretende molto ed è molto critica con l'arroganza del potere. Molte cose che dice Beppe Grillo sono giuste e condivisibili, però non possiamo riporre le nostre speranze in Beppe Grillo.
Anche se ad essere sincero non mi dispiacerebbe un governo con Beppe Grillo, Paolo Rossi, Luciana Littizzetto, Daniele Luttazzi e soprattutto Sabina Guzzanti e Antonio Albanese.

Anonimo ha detto...

Nella teoria concordo pienamente con Miku, ma nella pratica un atteggiamento del genere inasprirebbe ulteriormente l'attuale divario tra nord e sud.
Lo stato di continuo bisogno in cui sono costretti a vivere molti dei nostri conterranei, porta a scendere a compromessi per il sostentamento giornaliero.
Finchè la politica sarà collusa con la mafia (o similare), non ci potranno essere cittadini onesti nelle condizioni di poter scagliare la prima pietra.Potrei fare molti esempi ed anche personali ma non è questo il luogo e il modo.
Riguardo Beppe Grillo, posso dire che a Milano, dove vivo da 5 anni, c'è stata un'affluenza incredibile in occasione dell'8 settembre. Le schede sono andate esaurite già alle prime ore del mattino e la piazza stracolma fino alle 18:00 circa.
Non mi fido ciecamente (non sono così ingenuo) ma perlomeno mi sento parte attiva di un progetto. La sua idea delle liste civiche in realtà è la nostra idea. Non è quello che stiamo scrivendo da quando avete pubblicato questo post!? Aver gente nuova e magari giovane, programmi chiari, nessun compromesso con altri partiti e soprattutto nessun pregiudicato!?
Riportando questa stessa impostazione anche alle realtà locali (Comuni, Province, Regioni) allora si potrà mettere in pratica la proposta di Miku.
Miku, voterei anch'io un governo come quello da te proposto ma aggiungerei anche Marco Travaglio.

Giuseppe

Anonimo ha detto...

Da Repubblica.it

IL RACCONTO. "Villa Anya" fondata nel 2002 da Crea
Investimento: un miliardo e 195 milioni, "soldi che teneva sotto il materasso"
Cure fantasma, cadaveri spariti
"E' morto? E tu scrivi che è vivo"
di ATTILIO BOLZONI


I MORTI li facevano diventare vivi e i vivi li facevano diventare morti. Urlavano di dolore nelle corsie. E li lasciavano urlare ogni notte. Senza cure. Senza medici. "A questa intanto la facciamo fuori noi", diceva un'infermiera davanti al corpo ormai sfatto di una vecchietta in agonia. Era una clinica degli orrori quella dell'onorevole più mafioso della Calabria, una morgue chiamata Villa Anya.

Era là alla vista di tutti, sulla statale 106 che da Reggio sale verso la Locride. Era là a ingoiare malati e finanziamenti pubblici nella Repubblica autonoma di Melito Porto Salvo, un paese di un'altra Italia che è il regno di Domenico Crea, dottore in medicina specializzato in Igiene, consigliere regionale, 9 mila voti al servizio di chi ha sempre offerto di più a sinistra o a destra, il volto quasi pulito di tre cosche - gli Zavettieri di Roghudi, i Morabito di Africo, i Cordì di Locri - della costa ionica calabrese. La Sanità era lui a Melito Porto Salvo. La Sanità era lui all'Asl 11 di Reggio. La Sanità era lui all'assessorato a Catanzaro. Lui, suo figlio Antonio e gli amici di quelle tre "famiglie". C'era puzza di 'ndrangheta e puzza di cadaveri a Villa Anya.

Mezzanotte del 14 febbraio 2007, in una delle trenta stanze della "casa di ricovero ospedaliero per anziani non autosufficienti" di Melito Porto Salvo è appena morta un'altra anziana donna. Si chiama Grazia T.. Da ventotto ore è in coma, nessuno le presta cure, nessuno la conforta. Muore sola ma a Villa Anya risulta ancora viva. "Scrivi che è in condizioni critiche", ordina a un infermiere Antonio Crea, il figlio del boss e direttore sanitario di Villa Anya. Non volevano "decessi" lì, a casa loro. L'hanno fatta morire ufficialmente in un altro ospedale la povera Grazia.

Pomeriggio di 18 febbraio 2006, muore anche Maria S.. Se n'è andata da tre ore, sull'ambulanza che la trasporta al pronto soccorso del Civico è però ancora "in gravi condizioni". La "recapitano" come un pacco i portantini di Villa Anya. Senza cartella clinica, senza un documento. Una "consegna" con carte false.

"E' con un piede dentro", dice al telefono un dipendente della clinica ancora al figlio di Crea. E' la sera del 6 agosto 2006 e Maria F. "ha la pressione 70 su 45 e respira male". In corsia non c'è un solo medico, nemmeno quello di guardia. La diagnosi la fa qualcuno al telefono: "Mettici choc cardiogeno". Maria F. fortunatamente non muore. La sua cartella i medici di Villa Anya la compilano il giorno dopo.

Mattina del 12 dicembre 2006, Mario B. è in coma. Anche quella volta non ci sono medici. Anche quella volta il direttore sanitario Antonio Crea si rifiuta di andare in ospedale. "Guarda che è proprio fuori...", gli comunica uno dei suoi infermieri. E lo implora: "Dai chiama il 118...". Il capo della clinica fa ancora una volta una diagnosi sulle scarne conoscenze mediche del suo infermiere e poi finalmente telefona al 118: "Abbiamo un paziente che ha un'insufficienza renale e dovremmo trasferirlo perché. .. diciamo è quasi... ".
L'operatore: "Chi l'ha fatta questa diagnosi?". E dall'altra parte del telefono: "Io, il dottore Crea".
Sera del 18 giugno 2007, Aurelia M. muore all'alba ma alle 8,45, a Villa Anya, viene stilato un referto: "La paziente data l'instabilità clinica viene trasferita".

Terapie a distanza. Approssimative diagnosi sui resoconti degli infermieri. Cartelle contraffate. Timbri fasulli. Trasporto di cadaveri. Le indagini hanno accertato 11 episodi di omissione di soccorso in un anno e mezzo. In cinque casi il paziente è morto. Una clinica con il grande cuore della 'ndrangheta calabrese.
Era stata inaugurata in pompa magna nel 2002. Con tutti i "pezzi grossi" dell'Asl 11 di Reggio. Con quegli altri della Regione.

Un anno prima l'onorevole Domenico Crea - allora consigliere regionale del Ccd - aveva versato sul conto di suo padre - alla filiale del Banco di Napoli di Melito Porto Salvo - un miliardo 195 milioni di vecchie lire. Così è nata Villa Anya. "Mio padre non aveva mai avuto conti né nelle banche né agli uffici postali, erano i suoi risparmi che aveva conservato dentro un materasso", ha risposto l'onorevole Crea a un ufficiale della Finanza che all'inizio di questa indagine su Villa Anya chiedeva spiegazioni sulla provenienza di quel denaro. Poi l'onorevole aveva intestato la clinica a sua moglie Angela, aveva nominato suo figlio Antonio direttore sanitario e la figlia Annunziata amministratore delegato e la nuora Laura direttrice amministrativa.

E poi ancora ci sono state le elezioni regionali del 2005, quelle dove Francesco Fortugno è diventato consigliere al posto di Domenico Crea. Elezioni incerte fino all'ultima settimana con spostamento di voti, "pacchetti" dirottati dai boss da un candidato all'altro. Domenico Crea riceveva mille telefonate al giorno. "Dopo tutto questo bordello, se arriva prima Modugno ti sdirrupa la clinica", lo avvertiva il reggino Luigi Meduri della Margherita, quello che un anno dopo sarà sottosegretario alle Infrastrutture nel governo Prodi.

Sfottevano un galantuomo come Fortugno e lo chiamavano Modugno, lo sapevano tutti in Calabria che se per azzardo quel mite medico fosse diventato assessore regionale alla Sanità avrebbe fatto di tutto per portare un po' di pulizia nelle Asl. Se sale ti sdirrupa, ti fa a pezzi la clinica, gli diceva il futuro sottosegretario. Qualche mese dopo - in ottobre - hanno fatto a pezzi lui. E intanto Villa Anya - con tanti imbrogli e con tanti nuovi sponsor fra Reggio e Catanzaro - aveva finalmente avuto l'"accreditamento" della Regione per succhiare soldi, farsi pagare posti letto, per stipulare contratti con il sistema sanitario regionale e nazionale.

Tutto con carte truccate da funzionari del Dipartimento della Sanità della Regione, dell'Asl 11.
"La Sanità è prima, l'Agricoltura e Forestazione seconda, le Attività produttive è terza", spiegava Domenico Crea al suo uomo di fiducia Antonio Iacopino. Erano in auto e una microspia registrava: "Dai Antonio... come budget 7 mila miliardi di vecchie lire, la Sanità ha 3 miliardi 360 milioni di euro ogni anno.. cioè uno fa una cosa uno fa un'altra, va nelle Asl e gestisce le Asl, tu hai bisogno almeno di quattro o cinque che siano con te, cinque o sei braccia in questo settore.. sempre sugli inidirizzi che do io". E ancora: "Mi segui Antò? Oppure parlo arabo io?".
Si sentiva il padrone della Sanità l'onorevole Domenico Crea.

Anche se non ce l'aveva fatta a diventare consigliere subito.
Anche se non ce l'aveva fatta a diventare assessore poi. E però rassicurava sempre il suo amico Antonio: "Ma che te ne fotte a te cretino dello stipendio di consigliere..10 mila euro al mese.. e che cazzo sono? Quando io a quello storto di B... gli ho detto vieni a farmi il direttore generale che gli volevo dire? Gli volevo dire che di miliardi ne abbiamo 3 mila, 4 mila, 7 mila.. con me, Pino, Bruno, Sandro sono diventati tutti miliardari... il più fesso di loro è miliardario".
E poi c'era sempre la sua clinica, la "creatura" dell'onorevole, la morgue di Villa Anya.


(29 gennaio 2008)
Fonte Repubblica.it

miku ha detto...

Rispondo a Giucor e faccio prima una premessa, come ormai detto mille volte e non solo quì la cosa più scoraggiante è vedere che nessuno che vive a Dasà prende parte alle discussioni.
Concordo con te che il problema principale al sud è la cappa delle organizzazioni mafiose che opprimono le nostre terre. L'unica cosa che lo stato dovrebbe fare sarebbe debellare questo cancro. Poi si potrebbe cominciare a parlare in termini "normali".
Il punto dove io non concordo con te è quando dici "nella pratica un atteggiamento del genere inasprirebbe ulteriormente l'attuale divario tra nord e sud.
Lo stato di continuo bisogno in cui sono costretti a vivere molti dei nostri conterranei, porta a scendere a compromessi per il sostentamento giornaliero".

Intanto obietto che molto spesso a chi scende a compromessi viene concesso di sopravvivere al prezzo di perdere orgoglio e dignità. Io non accetto che una persona debba perdere la dignità per soddisfare i propri bisogni quotidiani. Non accetto che una persona debba "elemosinare", non lo accetto in nessun senso. Bisogna avere la forza e la capacità di non farsi spingere fino al limite in cui l'unica possibilità che rimane è chiedere in ginocchio.
Ognuno deve avere ciò che gli spetta. Niente di più e niente di meno. Il problema è quando i pochi hanno troppo e i molti si accontentano del poco e fanno una lotta tra pari per togliere il poco che hanno a qualcuno al loro livello.

Bisogna ripensare il modo di vivere nelle nostre terre. Bisogna smetterla di pensare che devono arrivare finanziamenti. Per cosa poi?
Per uno scheletro di palestra?
Per una biblioteca che biblioteca non è? Per la fibra ottica che vedono solo i topi?
Ci sono tanti modi per ripartire ma senza orgoglio e dignità non si va lontani.

Anonimo ha detto...

Chiedo scusa se sto usando questo blog come forum, ma mi piacerebbe approfondire l'argomento affrontato con Miku.
Come fai ad avere ciò che ti spetta? Chi lo decide? Ovviamente non il singolo cittadino, altrimenti vivremmo in uno stato di anarchia. Chi decide è questa classe politica e dirigente!
I cittadini potranno usufruire equamente dei diversi servizi quando ci sarà una classe dirigente in grado di amministrare correttamente. La sana competizione sul lavoro potrà esserci in un sistema meritocratico. L’equa distribuzione dei finanziamenti pubblici potrà essere attuata solo da politici onesti che operano per il bene del territorio.
Io non penso a chi vende la propria dignità per accrescere il proprio apparente stato di benessere; penso a coloro che sono costretti a farlo per bisogno!
Sul vivere con dignità ed orgoglio sono perfettamente d’accordo con te; è proprio per questo che ho deciso di vivere lontano dalla Calabria.
Il problema dei pochi interventi da parte di chi vive a Dasà l’ho riscontrato anche sul forum dell’Altomesima. Ribadisco un concetto che ho già espresso sul forum: la causa di questo silenzio non è il menefreghismo ma il timore di esporsi. Il menefreghismo ti rende indifferente a tutto, anche al blog/forum; l'eccessiva "accortezza" ti porta a leggere ciò che gli altri scrivono senza mai intervenire.
Alla prossima!

miku ha detto...

Una breve precisazione per il mio pensiero.

Quando dico che ognuno di noi deve avere ciò che gli spetta, non penso ad un qualcosa di divisibile, non penso ad una grande torta che qualcuno dovrà dividere (i politici p. esempio).
Parlo di diritto ad una vita normale in un paese civile come pretende di essere l'Italia.
Se viviamo in un paese civile ci spetta un lavoro dignitoso e commisurato alle capacità di ognuno, il diritto ad avere una abitazione dignitosa, che sia di proprietà, in affitto o una casa popolare, il diritto all'istruzione, il DIRITTO ALLA SALUTE, il diritto a scegliere di avere dei figli, potrei continuare....
Spero di aver reso l'idea.